WS-2300

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Introduzione

La Ws2300 è stata la primogenita della serie Ws23XX in casa LaCrosse, in fatti la sua comparsa fra i meteoappassionati risale ormai al lontano 2002-2003 e non risulta attualmente più sul mercato perlomeno con il marchio LaCrosse. Nel corso degli anni si sono alternate varie versioni, diverse per quanto riguarda le rifiniture e, in base ai dati dichiarati dalla casa madre, anche in lievi differenze prestazionali : la differenza forse più sostanziale, è forse da ricercare sul discorso “copertura radio”: infatti nei primi modelli commercializzati, la distanza di riferimento (dalla consolle) a cui porre il termo-grometro era di soli 25 metri, mentre nei modelli successivi, tale distanza è arrivata ai “canonici” 100 metri, ovviamente sempre in campo libero……


Nel dettaglio

Ma andiamo ad analizzare meglio l’oggetto: è una stazione meteo definibile come”completa” e consente senza esborsi eccessivi, di accedere al mondo della strumentazioni relative al rilevamento e controllo dei parametri meteorologici.

Non ha una vocazione spiccatamente professionale, infatti nel KIT non è compreso nessun tipo di schermatura per il sensore termo-igrometrico. Inoltre, visto che il sensore è di dimensioni piuttosto importanti, non è molto pratico (ma lo si fa) da inserire all’interno di comuni schermi commerciali, quali i Davis passivi.

All’interno della confezione sono presenti:

  • [Consolle]
  • [Termo-igrometro]
  • [Pluviometro]
  • [Anemometro]
  • Cavi di collegamento di tipo telefonico, ma a 4 connettori (3 cavi lunghi ognuno 10 metri )
  • Cavetto seriale e alimentatore per la consolle
  • Cd-Rom con il programma dedicato che permette il collegamento della consolle al Pc tramite porta seriale

Il montaggio

Se l’appassionato / acquirente della stazione desidera arrivare ad ottenere dei buoni risultati in termini di affidabilità, è necessario affidarsi e seguire le indicazione contenute nelle note norme OMM.

In sé la stazione è semplicissima da montare in quanto ogni pezzo è gia completamente assemblato. Però, non essendo previsti come corredo né staffe, né pali, né supporti, sarà necessario procurarsi il necessario e poi provvedere a montare il tutto all’esterno.

I materiali con i quali sono realizzati i sensori, almeno apparentemente, non sembrano di grande qualità, tuttavia all’atto pratico e in anni di utilizzo non hanno fatto riscontrare particolari problemi e con un minimo di manutenzione ordinaria possono durare a lungo.

L’anemometro può essere fissato a pali fino a 25-28 mm di diametro, probabilmente è stato pensato per il fissaggio sui pali d'antenna. Converrebbe tuttavia, posizionarlo in altro modo per lasciare libero più spazio possibile intorno allo strumento e permetterne un miglior funzionamento.

Il pluviometro non è predisposto in nessun modo al fissaggio e bisogna “inventarsi” un supporto idoneo al posizionamento che intenderemo effettuare.

Lasciarlo semplicemente appoggiato su un piano (specialmente se posizionato su un tetto ) è quantomeno sconsigliabile, in quanto potrebbe raccogliere facilmente schizzi di pioggia che comprometterebbero le misurazioni.

Sarà inoltre utile:

  • una bussola per orientare l’anemometro, seguendo la semplice e chiara descrizione presente sul libretto di istruzioni.
  • una livella per sistemare il pluviometro in orizzontale rispetto al terreno


I componenti della stazione

L’elemento principale fra i sensori sterni è il termo-igrometro perché svolge la funzione di trasmettitore, collegamento e alimentazione degli altri sensori.

I dati meteorologici possono essere inviati alla centralina in modo wireless o con collegamento via cavo.

Trasmissione via radio a 433 Mhz

La meno vantaggiosa, ma più comoda e veloce per quanto riguarda l’installazione. Il collegamento con la consolle è via radio alla frequenza di 433 MHz. Come detto precedentemente, la distanza efficace (dichiarata) fra consolle e termo-igrometro, non deve superare i 25 metri nelle primissime versioni e i 100 nelle ultime. Chiaramente tali valori si riferiscono sempre a spazi aperti ed è quindi difficile dare indicazioni certe della reale copertura in ambienti urbani, perché molto dipende dal tipo di disturbi presenti in zona e dai materiali di cui sono composti muri o tetti. Indicativamente, negli ultimi modelli, i 40 metri sono risultati mediamente “fattibili” anche in presenza di ostacoli (muri, solai, etc.) da superare.

In questo caso è il sensore termo-igrometrico a svolgere la funzione di trasmettitore (a questo vanno sempre collegati via cavo l’anemometro e pluviometro) ed è quindi d’obbligo la presenza di batterie al suo interno, non essendo previsti, almeno di serie, pannelli fotovoltaici per la sua alimentazione. Soluzione meno vantaggiosa perché in questa modalità è prevista una sorta di risparmio energetico e l’intervallo di trasmissione varia dai 32 secondi (con velocità del vento >10m/s) ai 120 sec. (con V. vento < 10 m/s ).

Ciò porta a rilevare valori abbastanza approssimati, in particolar modo per quanto riguarda la velocità istantanea del vento e di riflesso la velocità massima giornaliera.

Altro “difetto” di questa soluzione è il dover sostituire le pile del termo-igrometro con una certa frequenza, operazione non facilissima se il sensore è posto in schermo e magari anche sul tetto.

Collegamento via cavo

Ottima soluzione, anche se richiede un po’ più di “olio di gomito” per l’istallazione. Il collegamento con la consolle è via cavo e di conseguenza bisogna prevedere dove e come fissare o far passare i cavi.

In questo modo si ha (in genere ) un rilevamento dei dati assolutamente costante, senza problemi di interferenze o perdita di segnale. C’è da aggiungere inoltre, che con questo metodo si ha un trasferimento (dichiarato dalla casa) di dati (fra T/H e consolle), ogni 8 secondi. Andando ad analizzare tale aspetto nel dettaglio, risulta che realmente alla consolle arrivano dati “freschi” ogni:

8-9 secondi dall’anemometro 35-40 secondi dal termo-igrometro e pluviometro

Questo porta molti vantaggi in particolar modo sulla rilevazione di velocità e direzione “istantanea” del vento.

In questa modalità ovviamente non sono necessarie le pile all’interno del termo-igrometro, visto che sarà alimentato direttamente dal cavo di connessione. Anzi, è consigliabile toglierle nel caso si decida di usare soltanto questa modalità, visto e considerato i problemi che potrebbero provocare le pile esaurite “dimenticate” all’interno del sensore.

Lunghezza dei cavi

La distanza fra stazione e termo-igrometro non dovrebbe superare i 10 metri (la ditta produttrice consiglia di utilizzare cavi al massimo di 20 m per non avere problemi di interferenze). Tuttavia, da prove effettuate grazie a meteo-appassionati nel corso degli anni, risulta (mediamente) possibile sostituire i cavi originali con cavi più lunghi (arrivando anche a 30-40 metri) senza particolari problemi. Anche di più (60-80 metri) se si avrà cura di sostituire il cavo telefonico con uno di tipo schermato. Ma entriamo nei particolari ed analizziamo ogni singolo componente, cercando di esaltarne pregi e difetti :

CONSOLLE

E il “cervello” della stazione, qui arrivano tutti i dati rilevati dai sensori . E’di aspetto gradevole e di facile lettura, seppur abbastanza “rustica” nelle linee

Sulla schermata “base” si possono leggere i dati relativi a Temperatura esterna, Umidità relativa esterna, Direzione e Velocità del vento, Pressione atmosferica e relativa tendenza ; su questo ultimo parametro si basano le previsioni, illustrate con semplici e chiare icone. Scorrendo le varie schermate, è possibile visualizzare tutti i più importanti parametri meteo e impostare allarmi su ognuno di essi. Come in molte stazioni amatoriali, il sensore di misurazione della pressione è posto all’interno della consolle. Non dimentichiamoci, che la pressione è dipendente anche dalla temperatura dell'aria e che la pressione rilevata dalla consolle sarà quella rilevata alla temperatura della stanza in cui è posizionata la centralina.

Il barometro mostra valori con cifra decimale ed è apprezzabile la sua buona precisione e capacità di reazione anche alle veloci variazioni.

Parte integrante della consolle è il datalogger, di modesta capacità, ma molto utile in certi casi. Vediamone nello specifico le caratteristiche :permette di memorizzare 175 serie di dati e poi di riversarli sul Pc tramite cavetto di collegamento seriale e software Heavy weather già installato ed in esecuzione.


Vediamo un esempio : se imposto un periodo di campionamento di 1 ora, avrò oltre 7 giorni di autonomia e la consolle registrerà su un file tutti i dati ( una serie di dati ogni ora e quindi 24 rilevazioni ogni giorno ).

Normalmente la stazione funziona a tensione di rete (tramite adattatore), ma in caso di mancanza di energia elettrica continua a funzionare sfruttando l’energia delle sue batterie. Quindi, batterie sempre in ordine !!!!!!

Caratteristica tipica delle stazioni La Crosse, l'aggiornamento dell'orario è radio-pilotato automaticamente dall'emittente di Francoforte (DCF77), sempre che i segnale riesca ad arrivare presso il sito di installazione.

TERMO-IGROMETRO

Come già accennato in precedenza, il sensore è di dimensioni notevoli, complice anche il fatto di avere un cappuccio di protezione in plastica dura (71.5 x 73 x 136 mm). E’ consigliabile togliere la protezione, avendo però l’accortezza di posizionare il sensore in uno Schermo solare, efficiente e a prova di pioggia.

E’ consigliabile farlo, anche per altri 2 motivi:

-in quel modo il sensore ”respira meglio” e consente una misurazione più corretta di temperatura e umidità.

-un sensore di maggiori dimensioni tende ad accumulare più calore sulla sua superficie rispetto ad uno più piccolo.

Confrontando i dati ottenuti da prove più o meno empiriche (vedi prova del “ghiaccio fuso”) effettuate da vari appassionati (e su un buon numero di sensori) è possibile affermare che i valori di T misurati, risultano caratterizzati da buona precisione e che maggior parte degli strumenti riesce a fornire valori con una incertezza sulle misurazioni pari a circa +/- 0.7°C con una T di riferimento fissata sugli 0.0°C.

Per quanto riguarda l’igrometro, la LaCrosse indica una campo di misurazione dell’ UR% compreso fra 1 e 99%: non credo che nessuno sia mai arrivato a misurare il valore minimo per verificarne il fondo scala, ma è possibile dire che il sensore mediamente si comporta piuttosto bene: sono stimabili errori massimi del 5-7%. Consideriamo comunque che anche i SENSORI PROFESSIONALI peccano un po’ in precisione quando misurano tale parametro: consideriamo una tolleranza del 2-3% quando perfettamente tarati.

PLUVIOMETRO

E’ un sensore di piccole dimensioni, sembrerebbe proprio un “giocattolino”, ma se correttamente montato svolge egregiamente il proprio compito. Le dimensioni esterne sono : 140 x 70 x 137 mm, cui corrisponde una bocca di raccolta della pioggia di 55 x 126 mm. L’area totale è quindi pari a circa 70 cm2.

L’ ”anima “ del pluvio è la classica bascula e ogni suo movimento corrisponde a 0.5 mm. Il dispositivo non richiede grande manutenzione, se non quella periodica che consiste nella pulizia dell’imbuto e la lubrificazione dell’alberino che “tiene” la bascula. Per assicurarsi del suo corretto funzionamento (una volta messo in bolla e collegato ) si possono versare (lentamente ) con una siringa dai 3,5 ai 4 ml di acqua : se tutto funziona a dovere, la bascula farà uno scatto e sulla consolle apparirà 0.5 mm. Questa è una prova indicativa non essendo possibile riprodurre esattamente una pioggia reale, ma per avere un’idea della taratura effettiva e del posizionamento più o meno corretto dello strumento, è un buon metodo. Nel caso la prova dovesse dare responsi non proprio “entusiasmanti” è doveroso, nonché indispensabile adottare un qualche metodo di taratura “fai da te”, visto che di serie il pluvio non prevede accorgimenti per la sua taratura

ANEMOMETRO / BANDERUOLA

Strumento dall’aspetto “curioso”, ma che si è dimostrato sufficientemente preciso ed affidabile. La prima cosa che forse salta all’occhio è la presenza della ventolina (molto usata negli anemometri portatili) invece delle più classiche coppette Robinson. A quanto pare si tratta di una scelta tecnica azzeccata, in quanto permette di rilevare venti molto deboli e insieme anche quelli di una certa intensità: i valori dichiarati vanno da 0 a 180 km/h. Sul campo, non tradisce le aspettative, riuscendo a registrare senza particolari problemi anche venti sufficientemente deboli, inoltre buona anche la sua reattività.

LaCrosse non dichiara nessun dato riguardo alla precisione di questo strumento, ma, prendendo spunto dalle prove effettuate da vari appassionati mediante raffronto con strumentazioni più professionali (sempre anemometri meccanici) le differenze risultano tutto sommato modeste. La banderuola si muove con estrema facilità e permette di rilevare variazioni di direzione anche con vento debole.

Unico appunto negativo: in presenza di vento forte, soffre un po’ di “effetto bandiera”, subendo oscillazioni continue a destra e a sinistra. Va però detto che essendo i settori di riferimento divisi per quadranti di 22.5°, l’errore è veramente trascurabile

SOFTWARE DI GESTIONE

Di serie viene fornito un CD-Rom con i file di installazione del programma Heavyweather. Programma essenziale, semplicissimo da usare e che permette la visualizzazione dei dati raccolti, direttamente sul monitor del Pc. Questo software gestisce anche le funzioni datalogger e permette lo scaricamento sul Pc dei dati memorizzati nella centralina. I valori sono visualizzabili secondo varie scale di misura. La Ws2300 è chiaramente stata progettata per lavorare in stretta collaborazione con un Pc o altro dispositivo che possa efficacemente farne funzione; solo così infatti, tramite l’uso di software specifici, è possibile visionare grafici e serie di dati raccolti nel tempo. Per quanto riguarda le altre caratteristiche tecniche dichiarate per la WS 2300, si rimanda al sto http://www.heavyweather.info/ Qui è possibile trovare anche chiarimenti sull’uso del software in dotazione e scaricarne le versioni più aggiornate. Da segnalare il software Heavy Weather Review, un semplice programma (ad uso gratuito) che permette di generare grafici dei dati raccolti ed Heavy Publischer che permette di mandare in rete i dati rilevati dalla stazione

IL PREZZO

Come già detto in apertura, la Ws 2300 non è più reperibile in commercio da un paio d’anni: il suo ultimo prezzo era intorno ai 130-140 Euro con garanzia dell’importatore italiano.

Tuttavia è stato immesso nel mercato europeo un clone della WS 2300 con marca TFA MATRIX  è tale e quale alla WS 2300 ( non ha il marchio La Crosse ) 

Si trova su Ebay per 90/100 euro.